Disturbi specifici dell’apprendimento
Disturbi Specifici dell’Apprendimento
In Italia la percentuale dei bambini che presentano Disturbi Specifici dell’Apprendimento varia dal 3% al 5%.
In una classe di 25 bambini è probabile che si manifesti il disturbo su 1 o 2 individui.
La Legge 8 ottobre 2010, nº 170/2010 riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali Disturbi Specifici dell’Apprendimento, denominati DSA.
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento interessano alcune specifiche abilità dell’apprendimento scolastico, in un contesto di funzionamento intellettivo adeguato all’età anagrafica.
Sono coinvolte in tali disturbi: l’abilità di lettura (dislessia), di scrittura (disgrafia e disortografia) e di fare calcoli (discalculia), ma anche di coordinazione e movimento (disprassia).
In particolare:
DISLESSIA: in genere il bambino ha difficoltà a riconoscere e comprendere i segni associati alla parola;
DISGRAFIA: il disturbo della scrittura riguarda la riproduzione dei segni alfabetici e numerici con tracciato incerto, irregolare; è una difficoltà che investe la scrittura, ma non il contenuto;
DISORTOGRAFIA: la difficoltà riguarda l’ortografia; in genere si riscontrano difficoltà a scrivere le parole usando tutti i segni alfabetici e a collocarli al posto giusto e/o a rispettare le regole ortografiche (accenti, apostrofi, forme verbali ecc…);
DISCALCULIA: difficoltà nelle abilità di calcolo o della scrittura e lettura del numero;
DISPRASSIA: difficoltà nella coordinazione e nel movimento.
Generalmente questi disturbi si manifestano insieme, ma possono comparire anche singolarmente.
Secondo le ricerche attualmente più accreditate, i DSA sono di origine neurobiologica; allo stesso tempo, hanno matrice evolutiva e si mostrano come un’atipia dello sviluppo, modificabili attraverso interventi mirati.
Per questo è fondamentale che tutte le agenzie educative coinvolte nella crescita e nel processo di apprendimento di un bambino/ragazzo (famiglia e scuola principalmente, ma anche il servizio di Neuropsichiatria infantile, le associazioni e servizi educativi del territorio) partecipino attivamente ed in sinergia, nel rispetto dei propri ruoli e competenze, costruendo progetti individualizzati, che utilizzino tutte le risorse a vantaggio del soggetto affetto da DSA, per garantirgli un adeguato percorso di apprendimento ed educativo e per evitare i rischi e le gravi conseguenze dell’emarginazione scolastica.
» Come riconoscere questi disturbi?
I soggetti con DSA possono:
- avere difficoltà nel memorizzare i giorni della settimana, i mesi in ordine;
- avere difficoltà nel ricordare la loro data di nascita, il Natale, le stagioni;
- confondere la destra con la sinistra e non avere un buon senso del tempo;
- avere difficoltà nell’organizzazione del tempo;
- manifestare difficoltà nel sapere che ore sono e nel leggere l’orologio.
- mostrare alcune difficoltà motorie fini, come allacciarsi le scarpe o i bottoni;
- evidenziare problemi di attenzione e di concentrazione o essere molto vivaci.
- avere, in generale, problemi di memoria a breve termine.
- mostrare difficoltà nella lettura, che può apparire molto lenta e/o molto scorretta; anche la comprensione del testo letto è spesso ridotta;
Per questo, ogni volta che si ha un sospetto, è importante inviare il soggetto da un esperto per effettuare una valutazione ed una corretta diagnosi.
Infatti, se posto nelle condizioni di attenuare e/o compensare il disturbo, il soggetto può raggiungere gli obiettivi di apprendimento previsti.
In accordo con le “Linee Guida per il Diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento allegate al Decreto Ministeriale del 12 Luglio 2011” esistono “software compensativi”, concepiti per aiutare gli studenti con DSA a compensare il proprio disturbo e raggiungere i propri obiettivi di apprendimento, e “misure dispensative”, che consentono all’alunno di non svolgere alcune prestazioni che potrebbero risultargli particolarmente difficoltose.
Le agenzie educative coinvolte, pertanto, dovranno costruire un piano didattico personalizzato (PEP) per ogni studente, in cui vengono specificati:
- descrizione del funzionamento delle abilità strumentali (lettura, scrittura, calcolo);
- caratteristiche del processo di apprendimento (lentezza, caduta nei processi di automatizzazione, difficoltà a memorizzare sequenze, difficoltà nei compiti di integrazione);
- giudizio sul grado di consapevolezza da parte dell’alunno del proprio modo di apprendere;
- individuazione di eventuali selezioni o accomodamenti degli obiettivi previsti dai programmi ministeriali nelle varie discipline;
- strategie metodologiche e didattiche;
- misure dispensative;
- strumenti compensativi;
- criteri e modalità di verifica e valutazione;
- patto con la famiglia (in cui viene specificato il tipo di collaborazione concordata).
» Alcuni riferimenti legislativi
- D.S.A. – MIUR
http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/dsa
- D.S.A. – Normative – MIUR
http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/dsa-normativa - Alunni con bisogni educativi speciali (BES) – Indicazioni operative concernenti la direttiva ministeriale 27 dicembre 2012 recante “Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” – (C.M. n. 8 del 6 marzo 2013)
- Circolare Ministeriale n. 8, 6 marzo 2013
- Legge 170/2010
- Legge 104/92
Ogni anno la Regione Lombardia, grazie al Bando Legge 23, prevede un rimborso sugli ausili informatici utili ai ragazzi con DSA.